martedì 8 settembre 2015

EXPO - IMPRESSIONI A CALDO

Forse abbiamo scelto la giornata sbagliata, ma a causa di impegni lavorativi non potevamo che andare di sabato 5 settembre, ovvero il giorno che ha registrato il record di ingressi battendo la giornata del 29 agosto che aveva contato ben 157.801 persone e arrivando ad un picco di 200.000.
Code...allo specchio

 L'affluenza sta aumentando rapidamente nelle ultime settimane, complici le belle giornate di settembre e l'aria fresca che scaccia l'afa dei mesi estivi. Nella sola settimana dal 24 al 30 agosto sono invece 861.553 le persone che hanno deciso di visitare la grande esposizione mondiale, inaugurata nel 1851 in Inghilterra in piena epoca industriale e sviluppatasi nei decenni con temi differenti.

Expo Milano 2015 ha suscitato dall'inizio perplessità e opinioni contrastanti. Io non mi sono schierata e ho ritenuto opportuno farci una scappata per vedere coi miei occhi di cosa si trattava.
L'organizzazione è iniziata qualche giorno prima con l'acquisto dei biglietti tramite la Coop che ci ha fatto risparmiare € 13 a testa. Peccato però che i biglietti andavano registrati sul sito di Expo creando un account personale (e ho dovuto fare 4 account diversi per i componenti della mia famiglia!) e inserendo la data della visita - questa operazione non è obbligatoria ma ai tornelli si riservano il diritto di lasciarti fuori se c'è troppa gente...


Poi è iniziato il dilemma del trasporto: c'è da dire che vi si arriva benissimo con tutti i mezzi e alla fine abbiamo scelto l'auto, non abbiamo trovato trovato traffico e abbiamo parcheggiato comodamente al P2, pagando € 16 (contro i € 12 del parcheggio di Arese, un po' più lontano ma servito da navetta), siamo saliti sullo shuttle bus e in 5 minuti eravamo davanti all'ingresso.
Se le biglietterie erano vuote, tutte le 200.000 persone erano accalcate agli ingressi per i controlli di routine tipo aereoporto, Un lungo corridoio coperto e sopraelevato ci conduce all'ingresso Fiorenza e da lì inizia la nostra visita.

Ci sono code infinite ovunque, ai padiglioni, ai bar, alle fontanelle dell'acqua...un fiume di persone che si riversa in ogni angolo dell'esposizione e si prepara a lunghe attesa sotto il sole. Eh già, perché per visitare i famosi padiglioni "più belli" si parla fino a 4 ore di attesa (per l'esattezza 3h40 per il Giappone e 4h Emirati Arabi). La coda per visitare il padiglione Nepal si rivela più "breve", solo 1h30, e abbastanza deludente in realtà: un tempietto con all'interno un Buddha e un ristorantino dove assaggiamo 5 polpette di maiale speziate per € 6.

Lungo il Decumano, la via principale lungo la quale si snodano i vari pavillons, ci sono bancherelle finte che espongono prodotti altrettanto finti: dalle verdure al pane alla carne una sfilata di sfiziosità di plastica... capisco il problema della fame del mondo ma non sarebbe stato più utile mettere un mercato vero con prodotti in vendita...?

Storditi dalla folla, ci incamminiamo alla ricerca di qualcosa da vedere e e facciamo la coda per l'Iran che si rivela abbastanza interessante nella presentazione delle sue coltivazioni di piante aromatiche, ma nulla di stupefacente.

Kiss me, I'm Irish
Visitare il Padiglione Italia è impossibile, così come quello dei Vini e quindi ci avventuriamo nell'ardua impresa di ricerca di cibo.
Si sente ormai dall'inizio che i prezzi siano proibitivi... ora, sicuramente una famiglia che ha già speso cento euro di biglietti non può permettersi un cannolo (peraltro secco a detta mio papà) a € 4 ma non ho trovato questa esagerazione, sarà che sono abituata a Firenze ma comunque:
- acqua naturale e gassata gratis alle fontanelle;
- una coppetta di gelato € 2,50
- un piatto degustazione di farro, prosciutto, olive, carciofi e funghetti € 5
- un cheeseburger € 9
- una croque baguette ( metà baguette al forno farcita con formaggio fuso e prosciutto o bacon) € 7
- una birra in bottiglia € 3
- panino con porchetta € 5
- kebab di cioccolato € 4
- piatto degustazione con calice di Prosecco € 10

il Vietnam e le sue risaie
Ho visto poi molti ristoranti che offrono il menu self service a 15-20 euro ma bisogna girare un po' per trovare delle buone proposte (in ogni caso sul sito c'è una sezione interamente dedicata al food).
Di certo a digiuno non si resta: dall' American street food truck alla salumeria Beretta, dai ristoranti etnici dei padiglioni alle varie proposte Italiane regionali ce n'è per tutti i gusti.

La visita continua con il padiglione americano. Interessanti le coltivazioni a parete verticali e i pannelli solari che cambiano colore in base ai raggi UV e bella la terrazza.

Mi è piaciuto il padiglione Oman, in pieno stile arabo con tanto di palme e riproduzioni di alimenti locali.

particolare del Padiglione Nepal
Molto suggestivo anche quello del Qatar, dove - dopo una presentazione dei piatti tipici (ma anch'essi di plastica!) si procede lungo una spirale in discesa guardando un video proiettato nella parte centrale.
Ho trovato simpatico il piccolo padiglione dell'Indonesia che ci ha accolto con una sorridente ballerina e una dimostrazione di un ballo tipico. All'interno c'è una riproduzione in legno delle isole dell'arcipelago che contiene le principali produzioni di spezie.

I padiglioni africani sono quasi tutti piccoli e senza troppa coda ma principalmente all'interno vendono prodotti di artigianato locale.


coltivazioni verticali in America

COSA MI E' PIACIUTO: 


  1. Tutti i padiglioni da fuori sono bellissimi. Forse meriterebbe la visita solo per gli esterni: ognuno di forma e colore diversi ma a mio avviso capolavori di architettura e fantasia.
  2. L'atmosfera tipica del luogo nei ristoranti etnici e la vivacità di punti-aperitivo quali Terrazza Martini e birrificio Moretti o la food area vicino al Padiglione Olanda.
  3. All'interno dei padiglioni ogni spiegazione è fatta con pannelli multimediali e touch screen, che rende l'esperienza anche divertente.
  4. I balli/canti tipici che si trovano gironzolando qua e là per i padiglioni.
COSA NON MI E' PIACIUTO:

  1. Troppa troppa troppa gente! Prendete Gardaland in una giornata estiva. Ecco peggio. Perché almeno lì scarichi l'attesa con una botta di adrenalina. A expo se ti va bene ti fai una cultura sui metodi di coltivazione dell'orzo del Paese.
  2. Giustamente ad ogni Padiglione c'è l'ingresso prioritario per disabili, passeggini e donne in gravidanza. Preparatevi a farvi sorpassare mentre siete in coda da due ore da molti furbi che approfittano della mancanza di controlli....
  3. I bagni. sporchi e puzzolenti. ma almeno qui- strano a dirsi-  niente coda.
  4. L'insufficiente numero di sedie, panchine o poltroncine: io mi sono seduta a mangiare sul marciapiede, ma magari le persone più anziane di me o chi vuole riposarsi vorrebbero stare più comodi.
  5. L'esposizione di prodotti finti. Terribile il maiale di plastica.
L'albero della Vita


giovedì 3 settembre 2015

5 TERRE: UNO (O CINQUE) DEI MIEI LUOGHI PREFERITI IN ASSOLUTO. MA SOLO FUORI STAGIONE - work in progress

IL MIO LAGO MAGGIORE

Quando mi chiedono di dove sono devo pensare qualche secondo alla risposta e poi parto a raffica con
"sono di Luino, provincia di Varese"
 (faccia perplessa dell'interlocutore)
 "un piccolo paese sul Lago Maggiore"
 (faccia dubbiosa dell'interlocutore)
 "a due km dalla Svizzera"
(l'interlocutore si illumina ed esclama: ahhhh ma allora sei svizzera!)
(mia faccia senza speranze) "no, provincia di Varese sopra Milano.
E qui l'interlocutore curioso parte con: ma è dove c'è la Villa di Clooney? Ma è vicino a Gardaland? Ma quindi voi parlate tedesco?

Povero, il mio Lago Maggiore, così bello e così poco conosciuto, almeno agli Italiani. Perché di stranieri ce ne sono eccome: olandesi, tedeschi, svizzeri e ultimamente francesi e spagnoli. Da una parte la mancanza di turismo di massa mantiene la genuinità di un posto e ne conserva la particolarità che verrebbe inevitabilmente danneggiata da orde di turisti impazziti. Dall'altra il Verbano non ha nulla da invidiare ai cugini Garda e Como, offrendo paesaggi caratteristici, isole dalla vegetazione tropicale e montagne da trekking facile.
Mi vorrei soffermare in particolare sulla parte orientale del lago, quella che da pochi anni è stata ribattezzata "Costa Fiorita" all'interno di un progetto al quale peraltro io partecipai nel 2005 con la realizzazione di una guida turistica che uscì in allegato a Bell'Italia.
Ecco quindi cosa fare e vedere da queste parti:
  1. LUINO: piccola cittadina allungata sulla sponda del lago, è più famosa per il suo grande mercato del mercoledì che per aver dato i natali a Piero Chiara. Il centro storico è appena stato risistemato e i palazzi in stile Liberty sono stati finemente ristrutturati.Tutto il lungolago è stato riqualificato con parchi verdeggianti, aree giochi per bambini e passeggiate lastricate. La parte nord del lungolago è stata adibita a spiaggia attrezzata, dove c'è un barettino molto frequentato dai giovani del posto per l'aperitivo in riva al lago. L'estate è sicuramente il momento migliore per visitare la località dalla quale partono anche i battelli per le isole Borromee e la costa piemontese. Non mancano di certo eventi e manifestazioni, oltre che numerosi bar, locali e ristorantini direttamente sul lago. Ci si arriva tranquillamente con il treno da Milano ma poi è consigliata la macchina per visitare i dintorni. 
  2. MACCAGNO: procedendo a nord verso la frontiera Svizzera si incontra Maccagno. Con le sue spiagge di prato - alcune anche attrezzate -  vince il premio per  località turistica più amata da tedeschi, svizzeri e olandesi. Da qui si possono raggiungere in barca (o pedalò se avere belle gambe) i Castelli di Cannero, rovine di antiche fortificazioni risalenti al XI secolo.
  3. PASSO FORCORA: credo che ogni Luinese abbia mosso i primi passi sugli sci sulle uniche due piste della "Forcora". Purtroppo le scarse nevicate degli ultimi anni e la mancanza di manutenzione degli impianti di risalita ha fatto perdere popolarità alla località che rimane tuttavia molto nota per i sentieri naturalistici tra i boschi e le vallate delle Prealpi e per gli spettacolari punti panoramici del lago visto dall'alto.
  4. MONTEVIASCO: mi piace visitare sempre posti nuovi ma se proprio dovessi comprare una
    casa scegliere Monteviasco. Che poi ...casa si fa per dire, quelle più lussuose si chiamano baite, le altre sono cumuli di sassi vecchi di chi sa quanti anni. Eppure ho adorato questo piccolo borgo dalla prima volta in cui ci sono stata. Vi si accede percorrendo una mulattiera di 1400 gradini (o prendendo una vecchia funivia) ma la fatica viene presto ripagata dallo stupendo panorama sulle valli e dalla pace assoluta che vi regna. Infatti, ad eccezione di una paio di feste paesane durante l'anno che
    richiamano visitatori da tutta la provincia, l'alpeggio rimane un luogo incontaminato e silenzioso. Le manifestazioni dedicate alla Madonna si svolgono a Maggio e Agosto e vedono la partecipazione della banda musicale nonché stand gastronomici di prodotti locali. Le case ricoperte di piode si snodano su viuzze strette e tortuose e dai balconi in legno si gode di una vista mozzafiato.  Ho trovato molto bella la piccola chiesa del paese sulla quale però non ho trovato molte notizie.
5. LAVENO: Da ragazzini Laveno era sinonimo di "domenica pomeriggio" e "gelaterie". Vi si arriva
da Luino percorrendo una strada panoramica e passando per alcune spiagge. Rappresenta l'ideale del paesino di lago ed è punto di partenza per i traghetti verso il Piemonte e le Isole Borromee. Se passate di qua non perdetevi assolutamente la cestovia che porta a Poggio Sant'Elsa, una terrazza panoramica tra le più spettacolari del Lago Maggiore e conosciuta come base di lancio per parapendii e deltaplani.

6. MONASTERO DI SANTA CATERINA DEL SASSO: A mio avviso uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di mistero di tutto il Lago Maggiore. L'antico eremo abbarbicato tra roccia e acqua si raggiunge percorrendo 268 gradini dal piazzale (ma si può anche raggiungere via lago con il battello). La piccola e deliziosa chiesa del 1300 infonde un senso di serenità che vi farà passare la voglia di lasciare questo angolo di paradiso.

7. ANGERA: Il bel borgo di origine romana si affaccia interamente sul lago ed è famoso per la sua celebre Rocca: l'imponente castello di proprietà della famiglia Borromeo domina dall'alto di un colle una buona parte di lago e sembra quasi proteggere dal vento le coltivazioni di vite sottostanti. 




LA BALNEAZIONE

 Per chi è abituato al mare, fare il bagno nelle fredde e scure acque del lago può sembrare una follia ma vi garantisco che non c'è nulla di più rinfrescante nelle torride giornate estive che colpiscono - ebbene sì - anche l'estremo nord Italia. Superato il momento critico dei sassi scivolosi (che però spariscono man mano che si scende verso la parte sud) vi ritroverete a sguazzare ammirando un paesaggio rigoglioso e le montagne alle vostre spalle. E poi, volete mettere uscire dall'acqua e non essere ricoperti di sale come un pesce in crosta? 
 Sul litorale abbondano le spiagge, alcune facilmente raggiungibili e attrezzate con parcheggi, punti ristoro e noleggio ombrelloni, altre più libere e selvagge, altre ancora introvabili se non percorrendo impervi sentieri tra le rocce, dai prati agli scogli, dalla sabbia ai ciottoli troverete sicuramente la spiaggia che fa per voi.
Mappa dei lidi balneabili aggiornata al 2015