venerdì 6 maggio 2016

MAGIA E ADRENALINA AGLI UNIVERSAL STUDIOS DI HOLLYWOOD

Ebbene lo ammetto: a 30 anni e in ogni viaggio che si rispetti devo includere almeno un giornata in un parco divertimenti. Nella vita frenetica di tutti i giorni ho così poche occasioni di svago che in questi posti mi trasformo, mi libero dallo stress accumulato in mesi di duro lavoro e sono invasa da una frizzante aurea di felicità. L'adrenalina scatenata da una montagna russa o da un vortice impazzito all'interno di una proiezione 5D mi danno una botta di energia che mi dà la carica che dura  ben oltre il mio ritorno. Attori in costume, fedeli riproduzioni cinematografiche, enormi e colorati

negozi di caramelle, giostre e attrazioni ti catapultano in un'altra dimensione e per un giorno tutto è concesso, anche indossare un cappello di Minnie o comprare un lecca-lecca a forma di mela di Biancaneve...
Quando ero piccola non potevamo permetterci grandi viaggi ma i miei genitori ci portavano tutti gli anni a Gardaland, poi tutti i miei coetanei sono"cresciuti" e io sono rimasta fissa con l'idea che un giorno avrei voluto vedere il vero west, non quello di cartongesso, al punto che nel 2014 io e il mio neo-marito siamo partiti per un viaggio On the road negli USA. E la nostra prima tappa sono stati - ovviamente - gli Universal Studios di Los Angeles.

Raggiungerli è abbastanza semplice, tuttavia il parcheggio è un po' costoso (da $18 a $35 a seconda della vicinanza all'ingresso); inoltre noi siamo stati il 1 novembre e il parco si preparava ad accogliere migliaia di visitatori per la grande festa Halloween Horror Night, e quando siamo usciti c'erano chilometri di code...
Da Hollywood Boulevard si prende la linea rossa della metropolitana e in men che non si dice si arriva ai piedi di una collina, dove ogni 10-15 minuti parte uno shuttle bus gratuito che porta direttamente all'ingresso del parco.
Il prezzo di ingresso è salato: costa $95 se comprato online, circa $115 se comprato in biglietteria, ma noi avendo risparmiato sugli alloggi e accontentandoci di mangiare street food ci permettiamo questa piccola follia.
L'ambientazione - inutile dirlo - è in pieno stile hollywoodiano, tutto rimanda al mondo del cinema, c'è ancora poca gente e possiamo iniziare a goderci le prime attrazioni.

- SHREK 4D. Da grande fan di Ciuchino trascino Dario all'interno di questo castello magico che anticipa quello che ci aspetta. Lo spettacolo è una proiezione in 4D molto divertente con sedili mobili, spruzzi di acqua, vento e altri effetti speciali che fanno sembrare di essere davvero nel mondo delle fiabe.
- IL CASTELLO DI HARRY POTTER  era ancora in costruzione ma mi sono ripromessa di tornarci per scoprire tutti i segreti di Hogwarts!
-  THE SIMPSONS RIDE. Avete presente Krustyland, il parco divertimenti dedicato all'ambiguo clown del cartone animato I Simpsons? Ecco, esiste davvero e si trova qui! A bordo di una navicella si viene proiettati prima a Springfield e poi nello spazio, evitando asteroidi e cercando di portare a termine la missione. Sarete sorpresi quando scoprirete che è tutta finzione e fa parte di un incredibile e ultratecnoclogico effetto ottico. Non potevano certo mancare - una volta usciti - il negozio di ciambelle e la birreria Duff. 
- UNIVERSAL PLAZA - nella piazza principale del Parco si incontrano ad orari prestabiliti vari personaggi appartenente alla storia della Universal: da Marilyn Monroe ai Minions, da Harry Potter a Scooby Doo non perdete occasione di farvi fare una foto con i vostri idoli.
- SPECIAL EFFECTS SHOW -  in questo teatro potrete scoprire i trucchi del mestiere e gli effetti speciali usati nei film.
- TRANSFORMERS 3D- THE RIDE.  Ammetto di non essere una patita del genere ma già che c'ero non potevo perderlo, e che errore se l'avessi evitato! Si tratta di un'attrazione interattiva in 3D a 360°  a bordo di una sorte di macchina del futuro in movimento: la scena si svolge completamente intorno allo spettatore che per qualche minuto perde la percezione del reale e si trova coinvolto anima e corpo in scene di combattimento tra robot. Senza dubbio, una delle mie attrazioni preferite di sempre...
- REVENGE OF THE MUMMY - THE RIDE.  Un'emozionante montagna russa al chiuso che ti catapulta nei luoghi più segreti delle antiche tombe egizie. Oltre agli incredbili ed estremamente realistici effetti speciali, saranno le svolte improvvise e la fuga a marcia indietro a lasciarti con il cuore in gola.
- JURASSIC PARK - THE RIDE è l'unica attrazione acquatica degli Studios. Solo che il cartello con scritto "attenzione in questa attrazione ci si bagna" dovrebbe essere sostituito con "attenzione, uscirete da qui bagnati fradici come se vi foste buttati in mare vestiti". A bordo di una barca che
naviga nel buio ci si lancia letteralmente giù per una cascata fino a finire in mezzo ad una giungla di dinosauri, ovviamente super realistici. Il divertimento è assicurato.
- DESPICABLE ME MINION MAYHEM.  Per tutti coloro che dubitano
della reale esistenza dei Minions... dopo un adrenalinico tour in 3D nella loro casa pazza li potrete incontrare e spupazzare, ma attenzione, il cattivissimo Gru è in agguato e non apprezzerà le vostre manifestazioni di affetto!
- WATERWORLD è un incredibile spettacolo sull'acqua dove viene riprodotto un set cinematografico con stuntmen acrobati, esplosioni, inondazioni e incidenti aerei... da vedere assolutamente. 
- STUDIO TOUR.  A detta di alcuni vale da solo il prezzo del biglietto, preparatevi ad una lunga coda di attesa (ma comunque all'ombra e con gli attori che vi faranno compagnia) e salite sul trenino che vi condurrà quasi fuori dal parco, ai piedi della collina, all'interno di veri e propri set cinematografici. Percorrendo strade viste molte volte nei film vi ritrovere all'interno dell'ambientazione di Ritorno al Futuro, passando per la piazza di Una mamma per amica, e l'elegante quartiere di Wisteria Lane di Desperate Housewives. Arrivati a un laghetto attenzione alle braccia, lo squalo è in agguato! C'è poi la cittadina distrutta de La guerra dei Mondi con tanto di aereoplano sfasciato e il motel di Psycho. La parte più divertente del tour è però quando si viene catapultati in una vera scena da film, con tanto di esplosioni, inondazioni in metropolitana e una lotta all'ultimo sangue tra King Kong e un dinosauro. 


 Come ogni parco che si rispetti l'offerta gastronomica è ampia e variegata, dalle pizzerie al tex-mex, dal baracchino degli hot-dog alla steak house ce n'è davvero per tutti i gusti, ad un prezzo tutto sommato ragionevole.
Portatevi eventualmente uno zainetto con la scorta di acqua e un cambio abiti da usare dopo le attrazioni in cui ci si bagna.
Che consiglio posso darvi? Nessuno, liberate la mente e immergetevi a 360° in questa pazza avventura! Buon divertimento!



















giovedì 5 maggio 2016

LA SERENITA' SOSPESA TRA ACQUA E ROCCIA: L'EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO.

E' uno dei pochi luoghi che riesce a infondermi serenità tutte le volte che ci vado. Sarà l'aurea mistica che lo circonda, sarà il paesaggio mozzafiato che lo circonda, sarà che è poco conosciuto dal turismo di massa ma l'Eremo di Santa Caterina si presenta come uno scrigno d'oro che spunta dai massi prominenti della montagna retrostante.
Il suo fondatore fu un ricco mercante, tale Alberto Besozzi, che approdò qui a causa di un nubifragio nel 1170; dopo 35 anni da eremita, egli divenne un punto di riferimento spirituale per coloro che fuggivano dalla pestilenza.
Gli eremiti che lo succedettero si impegnarono nella regola di Sant'Agostino ad una vita di privazioni e preghiera, e costruirono una cappella dedicata a Santa Caterina d'Egitto e le chiese di San Nicola e Santa Maria Nova (periodo XII°- XIV° secolo).
I frati Domenicani prima e Carmelitani vissero per secoli nel convento e si occuparono del mantenimento dell'Eremo.
Il nome completo "Santa Caterina del Sasso Ballaro" è dovuto probabilmente alla leggenda-miracolo dei giganteschi massi che si staccarono dalla montagna ma rimasero bloccati dalla volta della cappella senza causare danni o vittime.
L'eremo è stato completamente ristrutturato dalla provincia di Varese ed è interamente visitabile (e gratuito!) scendendo i 240 gradini che separano il parcheggio dal lago, oppure un comodo ascensore scavato all'interno della montagna vi porterà in men che non si dica al convento.
Il porticato rinascimentale che conduce alla Chiesa offre un panorama mozzafiato sul lago e gli amanti della pittura troveranno interessanti i dipinti del '400 del figlio di Bernardino Luini.
Di particolare interesse ci sono inoltre il torchio in legno, l'organo della chiesa e le spoglie del fondatore.

Il piccolo Emporio all'ingresso vende prodotti di erboristeria locale, ceramiche, alimenti biologici del luogo e articoli religiosi.






LE FOTO SONO STATE PRESE DAL SITO UFFICIALE http://www.santacaterinadelsasso.com/galleria-fotografica

mercoledì 4 maggio 2016

TAPAS E NON SOLO : IL GUSTO VALENCIANO

Se c'è una cosa che non vi succederà a Valencia sarà avere fame. 
La bella città spagnola offre un panorama gastronomico eccellente nel quale i piatti della tradizione e le idee culinarie innovative si fondono in un'esplosione di gusti e sapori e i mercati -si sa- ne sono l'esempio.
Il Mercado Central è un imponente edificio modernista e i suoi colori non sono dovuti solo ai mosaici ma anche ai generi alimentari esposti sui banchi che vengono abbondantemente imbanditi ogni mattina di pesce fresco e verdure. La razionale distribuzione dello spazio interno fa sì che i banchi siano disposti su corsie rettilinee che dividono gli espositori in base alla merce venduta. Che dobbiate cimentarvi nella preparazione della paella o vogliate semplicemente concedervi uno spuntino d metà mattina, questo mercato vi offre tutto quello che la terra Valenciana può offrire: sfilate di Jamon Iberico e dolci tradizionali vi faranno venire l'acquolina in bocca. Qui è possibile anche fare acquisti per il cosiddetto pranzo al sacco, visto che si trovano panini imbottiti a partire da € 1!
All'interno non mancano i chioschi per pranzare, come ad esempio la Pulperia, una pescheria che prepara i piatti al momento. 
Anche all'esterno del mercato aprono in tarda mattinata bancherelle di street food e tapas; noi ad esempio abbiamo pranzato al Supergourmet, un baracchino con tavolini all'aperto e cucina a vista. Abbiamo gustato una paella, 2 crocchette di formaggio, un piatto di calamari fritti (e un mega panino con le seppie da portare via),il tutto condito da rinfrescante sangria per il modico prezzo di € 25 in due.
In giro per la città spuntano come funghi bar e locali con tavolini all'aperto dove si può consumare dalla colazione al dopocena; certo, molti posti sono trappole per turisti e si fanno pagare cari ma uscendo dalle zone più frequentate troverete una vastissima offerta.

DOVE MANGIARE 
Le Tasche sono minuscole "bettole" dove spesso ci sono solo un bancone e due o tre sgabelli; il menu è scritto sulla lavagna e consiste in tapas, ovvero piccole porzioni di piatti tipici, da accompagnare con un buon vino o una rinfrescante cerveza.  Noi abbiamo passato un paio di ore a oziare alla Tasquita La Estrecha, non lontano da Placa de la Reina, stuzzicando Patatas bravas con salsa all'aglio e paprika, bruschettina con filetto di sardine affumicate e olive ripiene.
Si differenziano dalle "Taberne" che sono sempre locali informali ma hanno più posti a sedere, servizio al tavolo e un menu più ampio. Oltre ai piatti della tradizione spagnola è possibile assaggiare i pinxos, ovvero delle tartine fatte a mo' di stuzzichino che potete servirvi da soli al bancone.
Le taperie sono i locali dove vengono servite le tapas, ovvero delle piccole porzioni di cibo: è usanza ordinare più tapas e condividerle con i commensali.
Esistono poi le Arrocerie, ristoranti specializzati nella preparazione del riso, ovvero la Paella nelle sue diverse forme. Io vi consiglio l'Arroceria La
Valenciana, situata nella tranquilla calle Juristal dove abbiamo gustato un ottima e abbondante paella: la qualità era ottima, il servizio eccellente e in più ci hanno offerto aperitivo e liquore...cosa chiedere di più?

  COSA MANGIARE

  1. Sembra scontato ma se non mangiate la Paella qui dove la volete provare? Il celeberrimo piatto
    tradizionale prende il nome proprio dalla padella in cui viene cucinato la cui versione originale è fatta con carne di pollo, coniglio, fagioli verdi. Il riso cuoce nel sugo di cottura della carne ed è il pranzo della domenica per eccellenza. Io la preferisco nella versione "mare", ovvero la Paella de Marisco, a base di calamari, cozze e scampi. La tradizione vuole che si mangi con il cucchiaio direttamente dalla padella.
  2. Sempre parlando di riso si possono trovare l’arroz a banda (riso con pesce), il riso nero (al nero di seppia), l’arròs amb fesols i naps, un piatto preparato con riso in brodo, fagioli e rape, e la fideuá (in cui, al posto del riso, viene utilizzata pasta corta).
  3. Le tapas più popolari in Spagna sono le patatas bravas, condite con salsa all'aglio, le sardine fritte, i montaditos, ovvero piccoli panini imbottiti, seppie alla piastra, calamari alla romana, piccoli taglieri di Jamon e formaggi, acciughe marinate all’aceto, crocchette al baccalà, al prosciutto o al formaggio, peperoncini ripieni, pesce sottosale. Ce ne sono ovviamente molte altre, frutto della creatività di chef e ristoratori ma vale la pena provarle tutte, no?
  4. Una preparazione tipicamente valenciana è l’all i pebre, uno stufato a base di patate, paprica, aglio ed anguille, oltre al suquet de peix (zuppa di pesce).
  5.  I tradizionali dolci valenciani, a causa di una notevole influenza musulmana, fanno abbondante uso di mandorle e miele. Tra i dolci più diffusi possiamo citare i rosetones, l’arrop i tallaetes e l’arnadí (preparato con zucca, patata dolce e mandorle), nonché i buñuelos (frittelle), consumati in particolare durante il periodo delle Fallas.

  COSA BERE

Con tutto questo mangiare non si può certo "murare a secco" e serve qualcosa per mandare giù il boccone. Valencia ha a disposizione una vasta offerta di vini bianchi e rossi regionali. Oltre alla celebre sangria, una bevanda a base di vino rosso, frutta e spezie, vale la pena provare la Agua di Valencia, un long drink fatto con spremuta di arance e spumante.
Analcolica -ma non per questo meno apprezzata - è l' Orchata, una bevanda rinfrescante derivata dal latte vegetale di un tubero che cresce nella regione. Per le sue proprietà dissetanti è consumata per lo più in estate, insieme ai fartons, dei dolci morbidi con glassa di zucchero.

















A PASSEGGIO NEI GIARDINI DEL TURIA A VALENCIA

Uno dei luoghi che mi ha più colpito di Valencia è - strano a dirsi - un giardino. Ma non stiamo parlando di un giardino qualsiasi bensì dei famosi Jardines del Turia.

Nel 1986 il fiume Turia venne prosciugato in maniera preventiva per evitare le periodiche alluvioni che colpivano la città; nel suo letto iniziò a essere costruito un parco che oggi vanta una superficie di 110 ettari e si classifica come il giardino urbano più grande di Spagna.
Durante gli anni questo polmone verde venne modificato e abbellito e vennero creati dei "parchi nel parco" a disposizione dei cittadini.
Il giardino infatti è interamente gratuito e ospita strutture sportive e ludiche dando alla città la ragione per essere considerata assolutamente vivibile e a misura di famiglia. Si snoda  nella parte nord della Ciudad Vella per una lunghezza di quasi 10 km ma visitare tutte le sue attrazioni in un solo giorno è praticamente impossibile!

 I giardini offrono una variegata possibilità di svago, dalle piste ciclabili ai prati per prendere il sole, dai sentieri per i runner ai giochi per bambini, dai campi di calcio agli spazi espositivi per giovani artisti, con ampie zone ombreggiate e fontane che rinfrescano dall'afa estiva.
Partendo dalla fermata della metropolitana di Nou d'Octubre si incontra il Bioparc, un luogo che poco ha a che fare con gli zoo tradizionali in quanto gli animali sono liberi di gironzolare nei quattro ecosistemi dedicati  (Madagascar, Foresta Equatoriale, Zone umide, Savana) che riproducono il loro habitat naturale.

Il parque de Cabecera è una tranquilla zona verde, ideale per un pic-nic in famiglia ammirando le anatre e i cigni.

Lungo il percorso si incontra una grande varietà di piante e fiori che ha il suo culmine nel Jardin Botanico, appena dopo la pista di atletica,  il quale ospita una serra tropicale ed è sede di mostre, concerti e laboratori didattici; il costo di ingresso è veramente irrisorio, con solo € 2 ci si concede un paio di ore di relax.

Superati i campi di rugby e baseball si giunge al Puente de Serranos, il cui nome deriva dall'antica torre adiacente, visitabile tutti i giorni della settimana per ammirare un bel panorama della città.

Tra siepi e strade alberate spunta il Puente de la Trinidad, il più antico ponte della città costruito nel 1400. Un'altra infrastruttura importante è  l'emblematico e moderno Puente di Calatrava che permette di scendere ai giardini e segnail confine tra il centro storico della Ciudad Vella e la zona più moderna della città.
Continuando a passeggiare tra piste di skate e aiuole fiorite ci si imbatte nella mega-riproduzione ispirata ai Viaggi di Gulliver, con il gigante sdraiato sul suolo che ospita scivoli, rampe e scale per il divertimento dei più piccoli (e non solo).

Arriviamo finalmente all'ingresso del quartiere denominato Città delle arti e delle Scienze dove incontriamo una bella struttura moderna che ospita il Palau de la Musica, apprezzato dai Valenciani sia per il suo aspetto estetico che per la buona acustica.

L'ultima parte dei Jardins del Turia è occupata dall'imponente e ultramoderno complesso della Ciudad de Las Artes y las Ciencias che si snoda per 350.000mq. L'area fu in realtà aspramente criticata ma le strutture dal carattere emblematico suscitano una certa curiosità nello spettatore e ospitano attrattive di fama mondiale.
L'oceanografico è forse l'attrazione principale in quanto viene considerato l'acquario più esteso d'Europa: oltre a vasche di pesci tropicali e squali, si sviluppa anche all'esterno con aree dedicate a trichechi, pinguini e tartarughe. Gli ambienti sono stati ricostruiti fedelmente ed è emozionante attaversare i sottopassaggi trasparenti: sembra davvero di nuotare nelle cristalline acque caraibiche!
Non potevano certo mancare i delfini che si esibiscono giornalmente con i loro istruttori davanti a un pubblico festoso.

Il museo della scienza è un ampio spazio interattivo dove i visitatori possono toccare con mano i "miracoli" della fisica applicata alla scienza. In un percorso divertente si impara a conoscere il meccanismo delle grandi scoperte e si può assistere a sperimenti e prove pratiche.

La particolare struttura dalla forma ovoidale che ricorda un ernome occhio è l'Hemisferic, una sorta di cinema 3D dove vengono proiettate rappresentazioni astronomiche e spettacoli laser.

L'ultima grandiosa opera architettonica del genio Calatrava è il Palau de les Arts Reina Sofia: l'auditorium, soprannominato dai Valenciani "il casco di Darth Fener" per la sua forma bizzarra, è un importante punto di riferimento per i circuiti teatrali e musicali.